mercoledì 11 dicembre 2013

lemmario - Illusione



sui blocchi di Torino 9 dicembre e seguenti.


"La ribellione fascista nasce sempre là dove un'emozione rivoluzionaria viene trasformata in illusione per paura della verità ". W. Reich





Lemmario - Illusione





Il termine latino illusio, che significa ‘ironia’, ‘derisione’, ‘scherno’ deriva da illusus, participio passato del verbo illudo (ingannare), composto dalla particella ‘in’ e dal verbo ‘ludo’ (gioco), con significato di ‘inserire in un gioco’, ‘prendersi gioco’.
A partire da questo campo semantico, il termine italiano designa la rappresentazione ingannevole che proviene da un errore dei sensi, in quanto deformazione dell’atto conoscitivo che porta a considerare reale ciò che è invece il prodotto dell’immaginazione e dell’astrazione. Esempio tipico di percezione alterata che produce un’apparenza fallace, ovvero non corrispondente al vero, si ha con l’illusione ottica, consistente in una differente interpretazione dei dati sensoriali, o con l’illusione prospettica, errore determinato dal modo in cui gli oggetti si offrono al punto di vista.

Da tale nucleo concettuale si irradiano i significati del termine che indicano inganno, falsità, astuzia, scherno, e in relazione al pensiero magico-religioso tradizionale, anche incantesimo, apparizione diabolica, tentazione, fino all’illusionismo, come tecnica artificiale volta a stupire e meravigliare a fini ricreativi.


In senso traslato, in un ambito che riguarda teorie e concezioni della realtà di tipo religioso, filosofico o scientifico il termine viene utilizzato per indicare una credenza infondata, un giudizio errato, un’opinione erronea o una dottrina non sostenibile: tale concezione presuppone il possesso di una verità, a partire dalla quale viene definita falsità ogni esperienza ad essa non riconducibile.

In una accezione che contempla una sfumatura di carattere emotivo, interna alla sensibilità romantica, si considera un’illusione un’ardente speranza che non si realizzerà mai: essa è desiderio inappagabile, ideale vagheggiato, ambizione impossibile, sogno non attuabile il cui mancato raggiungimento è causa di pena tormentosa o malinconica rassegnazione a seconda dei casi.

La poetica leopardiana vede ad esempio la giovinezza come età dell’illusione, fatta di speranze, sogni e progetti, destinata a infrangersi “all’apparire del vero”, quando la vita adulta con la sua brutale fattualità delude inevitabilmente ogni sogno e costringe a un’amara rassegnazione.

Ma se l’illusione appartiene al regno dell’immaginazione, può giocare un ruolo differente e positivo proprio rispetto a quanto di deludente la realtà possa presentare alla vita. Come capacità di rielaborare immagini, ovvero prodotti della ‘fantasia’, l’immaginazione può trascendere la realtà alla luce del possibile: nell’esperienza dell’avanguardia surrealista è sottolineata la potenza dell’inconscio, che liberato dalle costrizioni sociali e razionali è capace di produrre associazioni mentali nuove ed inedite, segni di una realtà differente da quella consueta. 

L’illusione diventa così parte di quella facoltà inventiva che esprime in forma automatica e incontrollata una implicita critica al mondo nella forma estraniante della visione, dell’allucinazione e del sogno.

1 commento:

  1. qui una buona lettura sociologica dei forconi torinesi: http://edoardoacotto.blogspot.it/2013/12/massimo-zanetti-la-vandea-dei-forconi.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+FilosofareStanca+(Filosofare+stanca)

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