sui blocchi di Torino 9 dicembre e seguenti.
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Lemmario - Illusione
Il termine latino illusio, che significa
‘ironia’, ‘derisione’, ‘scherno’ deriva da illusus,
participio passato del verbo illudo (ingannare), composto
dalla particella ‘in’ e dal verbo ‘ludo’ (gioco), con
significato di ‘inserire in un gioco’, ‘prendersi gioco’.
A partire da questo campo semantico, il termine italiano designa
la rappresentazione ingannevole che proviene da un errore dei sensi,
in quanto deformazione dell’atto conoscitivo che porta a
considerare reale ciò che è invece il prodotto dell’immaginazione
e dell’astrazione. Esempio tipico di percezione alterata che
produce un’apparenza fallace, ovvero non corrispondente al vero, si
ha con l’illusione ottica, consistente in una differente
interpretazione dei dati sensoriali, o con l’illusione prospettica,
errore determinato dal modo in cui gli oggetti si offrono al punto di
vista.Da tale nucleo concettuale si irradiano i significati del termine che indicano inganno, falsità, astuzia, scherno, e in relazione al pensiero magico-religioso tradizionale, anche incantesimo, apparizione diabolica, tentazione, fino all’illusionismo, come tecnica artificiale volta a stupire e meravigliare a fini ricreativi.
In senso traslato, in un ambito che riguarda teorie
e concezioni della realtà di tipo religioso, filosofico o
scientifico il termine viene utilizzato per indicare una credenza
infondata, un giudizio errato, un’opinione erronea o una dottrina
non sostenibile: tale concezione presuppone il possesso di una
verità, a partire dalla quale viene definita falsità ogni
esperienza ad essa non riconducibile.
In una accezione che contempla una sfumatura di
carattere emotivo, interna alla sensibilità romantica, si considera
un’illusione un’ardente speranza che non si realizzerà mai: essa
è desiderio inappagabile, ideale vagheggiato, ambizione impossibile,
sogno non attuabile il cui mancato raggiungimento è causa di pena
tormentosa o malinconica rassegnazione a seconda dei casi.
La poetica
leopardiana vede ad esempio la giovinezza come età dell’illusione,
fatta di speranze, sogni e progetti, destinata a infrangersi
“all’apparire del vero”, quando la vita adulta con la sua
brutale fattualità delude inevitabilmente ogni sogno e costringe a
un’amara rassegnazione.
Ma se l’illusione appartiene al regno
dell’immaginazione, può giocare un ruolo differente e positivo
proprio rispetto a quanto di deludente la realtà possa presentare
alla vita. Come capacità di rielaborare immagini, ovvero prodotti
della ‘fantasia’, l’immaginazione può trascendere la realtà
alla luce del possibile: nell’esperienza dell’avanguardia
surrealista è sottolineata la potenza dell’inconscio, che liberato
dalle costrizioni sociali e razionali è capace di produrre
associazioni mentali nuove ed inedite, segni di una realtà
differente da quella consueta.
L’illusione diventa così parte di
quella facoltà inventiva che esprime in forma automatica e
incontrollata una implicita critica al mondo nella forma estraniante
della visione, dell’allucinazione e del sogno.
qui una buona lettura sociologica dei forconi torinesi: http://edoardoacotto.blogspot.it/2013/12/massimo-zanetti-la-vandea-dei-forconi.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+FilosofareStanca+(Filosofare+stanca)
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